Ieri sera finalmente la luce di un bel tramonto ha illuminato per lungo tempo la mia cucina.
Preparavo la cena per i miei figli e pensavo che tra i tanti verbi dell’amore “accorgersi” è quello che ultimamente mi piace di più.
Accorgersi è un verbo sottile, che si infila tra l’abitudine e la fretta; ma nella sua timidezza è capace di andare dritto al centro, senza scomporsi, senza sbagliare. È un verbo responsabile perché quando ti accorgi, non puoi fare finta. È un verbo capace di cogliere e di accogliere. Così, nelle mille sfumature che ha preso il cielo in pochi istanti, ho sentito che accorgersi dell’altro era proprio quello: un dare valore ai cambiamenti, ai passaggi, a quelle parti nascoste che si svelano solo a chi ama per davvero.