Ascoltavo senza fretta questo dolce sole d’inverno scaldarmi il viso tra una faccenda e l’altra, incurante del dovere impostomi dai pensieri.
Quante volte riesco a trovare la pace in mezzo alle necessita’ di tutti i giorni ?
Quante volte sono capace di sistemarmi con serenità tra quel continuo e insistente gioco di contrari del mio quotidiano?
Devo/voglio, prima/dopo, posso/non posso.
Col tempo è venuta via via ad assottigliarsi questa divisione, ma non sempre è stato facile. Spesso sono state proprio queste battaglie interiori a togliermi energia.
Eppure lo yoga ce lo insegna costantemente: tutto il nostro fare è una sacra offerta al mondo.
In tutte le sue pratiche l’india è capace di unire l’istante in cui ci trova all’eternità. Non c’è mai una cesura tra un tempo naturale e un tempo spirituale.
Ogni cosa che facciamo e come la facciamo può essere sempre portarci in due mondi diversi. Lo stesso gesto può abbassarci o elevarci, può renderci presenti a una vita più grande o lasciarci nella ristrettezza di un piccolo e isolato io.
Lo stesso gesto può essere l’occasione per ricordarci che la Luce passa anche dentro ai dettagli più semplici. Anche dentro quelle cose possono sembrarci banali e insoddisfacenti.
Sta davvero qui la nostra maestria: amare la necessità perché invisibile dono.