Tutti i grandi maestri ci hanno sempre fornito delle indicazioni semplici e precise su come acquietare la mente e nutrire l’anima.
Una di queste è osservare la natura.
Cercare la sua pace e la sua bellezza, immergerci in essa non tanto per fuggire via dal resto della vita ma per riallinearci con ciò che in realtà siamo nel profondo.
C’è qualcosa in lei che parla anche di noi.
C’è qualcosa in lei che racconta chi siamo davvero: lo stesso cuore che crea e si mette al servizio, lo stesso cuore che ama, libero dal sapere, dal come e dal perché.
Nei giorni scorsi la mia piccola sosta meditativa sono stati queste cime, questi prati fioriti e questi alberi.
Un ritorno semplice a quella voce che mi ricorda di smascherarmi e di affidarmi; che mi ricorda che l’unica responsabilità è quella di essere felice.