“Dove ti sei perduta
da quale dove non torni,
assediata
bruci senza origine.
Questo fuoco
deve trovare le sue parole
pronunciare condizioni
di smarrimento dire:
«Sei l’unica me che ho torna a casa».”
(C.L. Candiani)
I primi giorni dell’anno.
Gli alberi spogli ed essenziali.
È una semplicità, quella degli alberi, che cerco continuamente in questa stagione.
È come se questa forza nuda mettesse coraggio anche a me.
È come se questa essenzialità, priva di qualsiasi fronzolo e debolezza, mi ricordasse il più importante compito: salvaguardare le mie priorità.
Alla bellezza dell’inverno, che ci fa sostare per metterci in ascolto vero, saranno dedicate le prime pratiche di gennaio.
Solo se siamo capaci di raccoglierci possiamo tornare all’origine, osservare dove ci siamo persi e distratti mille volte inutilmente, dove rinunciamo sempre a noi.
L’inverno, un cuore palpitante.
“Sei l’unica me che ho, torna a casa”.