Perché pratichiamo?

Credo sia questa la domanda più banale e difficile.

Forse all’inizio pratichiamo solo per irrobustire il corpo, allungare i muscoli, sciogliere le tensioni, imparare a respirare meglio o ad avere meno ansia. E ci fermiamo lì.

Poi con il tempo, incamminandoci sempre di più nel percorso yogico, scopriamo che in realtà la pratica diventa una bellissima occasione di incontro con noi.

Col tempo impariamo ad abitare sempre di più quelle forme corporee che all’inizio cercavamo perfette. Impariamo a visitarle, a sentire che gli spazi aperti sono meravigliose possibilità per lasciar fluire la vita senza bloccarla.

Col tempo riusciamo a distribuire la nostra consapevolezza nei più piccoli luoghi fisici, scoprendo che lì dentro ci sono emozioni e storie.
E tanti conflitti.

Col tempo impariamo a non perderci più. A cercare quell’interiorità silenziosa ed equilibrata che ci aiuta ad accogliere e a sostenere le quotidiane necessità.

Col tempo diventa un viaggio di ricerca lo yoga. Sempre nuovo e diverso. Mai uguale.

E quel progetto millenario di amore per noi, diventa inevitabilmente il nostro progetto di amore per il mondo.