A volte il nostro tempo interno assomiglia al cielo di oggi. Appare totalmente grigio, senza alcuna prospettiva di cambiamento.

In queste due settimane di ripresa stiamo indirizzando la nostra pratica verso un lavoro fisico, energetico e mentale che ci aiuta a prendere confidenza con quella capacità di introspezione che nello yoga è chiamata prathyahara, il ritiro dei sensi.

Entrare dentro per non disperderci in un troppo fare o pensare che spesso ci confonde; entrare dentro per mettere ordine; entrare dentro per prendersi cura di quelle parti che ci chiamano perché soffrono.

Entrare in noi perché tutto il nostro sentire va sempre custodito, anche quello che svela la nostra debolezza e vulnerabilità.
Entrare in noi perché diventare un luogo di accoglienza per noi stessi è la più grande delle trasformazioni.

Guardavo questo cielo oggi e ho ringraziato.
L’inverno in fondo è questa intensa chiamata del cuore all’autenticita’.