In questi giorni di preparativi e ripresa mi accorgo di quanto sia importante per me, soprattutto all’inizio, ricordarmi che lo yoga ha una sua direzione ben precisa.

Gli antichi testi e i maestri di tutti i tempi hanno già aperto la strada. Ognuno di noi, ciascuno con la propria unicità, non può far altro che seguirla, ricordando che siamo tutti parte di un grande progetto che va ben al di là del nostro io personale.

Creare l’armonia: nel corpo, nel pensiero, nelle emozioni.
Creare situazioni di armonia: con noi stessi, con gli altri, con il mondo intero.

E’ per questo che pratichiamo.

All’inizio non ci si rende conto di come l’asana possa essere un gesto di servizio al mondo.
Poi si impara invece che è il terreno stabile nel quale poter osservare il nostro dialogo interiore, amare i nostri limiti, esplorare le nostre emozioni, la nostra capacità di vedere o non vedere la realtà di essere o non essere presenti.

Un po’ alla volta ci si addentra in questo lavoro sociale e non possiamo più farne a meno. Perché quando sentiamo che possiamo prenderci cura di noi e stare bene, che possiamo coltivare pazienza, accoglienza, ascolto, che possiamo vivere a una profondità diversa, allora comprendiamo che davvero possiamo essere il cambiamento che tanto desideriamo.

Lo yoga fa sempre gli interessi dell’universo: questa è la strada.