Sono grata per questi giorni trascorsi lontani dal quotidiano. Sono grata per gli incontri, le riflessioni, il lavoro su di me.
Ieri mi sono fermata più volte in mezzo al bosco. Più volte ho chiuso gli occhi per sentire e per sentirmi.
Riusciamo davvero a cogliere la bellezza con tutti i sensi? Riusciamo davvero a sentire la vita al di là di ogni idea e teoria?
Spesso il nostro è semplicemente un fugace passaggio: non permettiamo alle cose di entrare in noi. Non ce ne innamoriamo mai. Non lasciamo che quella bellezza lì fuori ci abiti per davvero. Non ci occupiamo che ci aiuti a ritrovarci.
Mi sono accostata con riguardo ed attenzione a ciò che c’era intorno a me in quel momento.
Se permetto che tutto questo diventi niente-mi sono detta- allora divento niente anche io.
Così sono andata incontro alle cose e nello stesso tempo ho lasciato che le cose arrivassero a me.
E in silenzio mi sono nutrita di quello scambio invisibile. La stessa trama sacra che avvolge gli alberi, la terra, il cielo avvolge e protegge sempre anche me.
È lì dove devo cercarmi per non perdermi e non avere paura.
E lì è stata la mia pratica.