Non ci sono regole fisse per sostenere il cuore, ma gestualità ontologiche.
A volte basta lasciarsi avvolgere dal sentire; permettere al vento di portarsi via i pensieri;
ascoltare la primavera nutrire il nostro coraggio; cercare quella semplicità essenziale che sa sostenere tutto senza ragionamento alcuno.
“Il cuore ha sete d’intimità”.