“All’uomo non è concesso penetrare la realtà che lo circonda. Tuttavia la conosce interiormente. Interiormente e non soggettivamente, come se fosse immerso nel cuore della realtà. E al tempo stesso estraneo a essa. ”

Sembrerebbe quasi un castigo il nostro. Non poter accedere alla verità della vita come fa una foglia, una nuvola, un passero. Siamo troppo complicati e troppo pensanti. Abbiamo storie che imprigionano la nostra energia invece che liberarla e ci piace raccontarle e in esse perderci all’infinito.
Eppure da questa apparente esclusione si fa strada il bisogno più umano: cercare l’intimità con il tutto.
Cercarla semplicemente innamorandosi della materia vivente a mente sciolta. Accostarsi ad essa con attenzione e riguardo.
Lasciarsi stupire dalla stessa sorgente che sta nel piccolo come nel grande. E nella bellezza di questo richiamo farci portare a casa.