Esiste una duplice direzionalità alla cura di sé. C’è quella del disfare e del togliere e quella del dare forma e nutrire.
Due vie opposte che hanno a che fare sia col cadere e l’appassire che col crescere e il fiorire.
Ho guardato gli alberi intorno a me pensando che troppo spesso me ne dimentico.
Mi dimentico di incontrare l’autunno affinché ci sia primavera. Mi dimentico che ho bisogno di creare il vuoto per poter sentire la mia voce, mi dimentico che per amarmi sono chiamata a una grande responsabilità: dicliplinarmi alla leggerezza prima di ogni trasformazione.