Ci sono giorni in cui ascolti per caso una musica, arriva un ricordo e in un attimo senti tutta la fragilità del cuore per quei momenti che non torneranno più. Ho respirato quella mancanza nel petto.
Mi sono lasciata portare via perché era giusto così.
Era giusto sentire.
Era giusto che mi accorgessi che in quegli istanti non c’ero io con tutto il mio essere.
C’ero io coi miei timori.
C’ero io coi miei pensieri.
C’ero io con quella parte troppo preoccupata di cos’era giusto o sbagliato; con quella che si pone troppe domande; con quella che mette prima i “se” del proprio istinto.

Così oggi ho cercato i fiori. Ho messo a riposo bulbi, ho nutrito nuove piantine. Ho cercato la forza vitale della primavera non per distrarmi, ma perché imparassi ancora a sentirla in me.