Eppure
non servono grandi cose
Serve imparare a sedersi di fronte ai propri dolori
Serve fare silenzio
e aspettare
lasciando che il cuore si faccia culla per il più tenero degli inizi
Amarsi è dirsi di sì.

Tra un inizio e una fine c’è spesso un mezzo che compie i giri più assurdi. Mi piace pensare la nostra pratica come un tempo dove nulla viene evitato, nulla viene rinviato. Si impara a fecondare quel presente con la semplicità più disarmante.
Si impara che restare con noi ci aiuta ad amare l’invisibile, a lasciarlo fare, a restare seduti senza sconvolgere il mondo con impazienza e desiderio.
La pratica è un mezzo che sta nel mezzo. Lo semina perché l’incontro più vero nasce da lì.