“Non raccogli ciò che semini, raccogli ciò che curi”.

Nel mio girovagare di questi giorni ho incontrato un anziano contadino. Mi ha raccontato fiero dei suoi girasoli, grandi e robusti, ora pronti per essere raccolti.

La crescita di una pianta è sempre una cosa che mi affascina molto, che mi fa molto pensare. Il seme lo si pianta, ma occorre un accompagnamento sacro perché qualcosa avvenga.

La cura è un qualcosa di estremamente modesto, discreto.
È una pratica rispettosa: non posso anticipare nessun processo, non posso forzare ciò che avviene da dentro, perché ciò che avviene da lì non si comanda mai.
È una meditazione, la cura: non fa troppo, né troppo poco. Le basta nutrirsi del silenzio della crescita, dove qualcosa accade anche se non viene visto.

Quel giorno sono tornata a casa con un sorriso. Tra le braccia due girasoli giganti. Toglierò i semi, mi ricorderò del signor Eustachio e di quella cura fiduciosa che ha reso felice anche me.