Per molto tempo ho considerato la libertà al pari di una capra, selvaggia e testarda. Temevo quella parte di me che mi esortava a seguirla. Sentivo che mi avrebbe portata a compiere scelte molto diverse da quelle che avevo fatto.
Ho costruito i recinti più assurdi per non incontrarla. A volte erano relazioni, a volte fissazioni, a volte si chiamavano semplicemente abitudini.
Nonostante ciò, la mia capra dispettosa spesso si faceva viva, mostrandomi che ciò che ero non aveva nulla a che fare con ciò che credevo d’essere. Mostrandomi che in realtà ciò che ero (e che sono) lo avrei scoperto solo camminando, incespicando e sbagliando strada.
Oggi sorrido a tutto ciò che si frappone tra me e lei. Cammino e sorrido. Sorrido dei recinti, della strada, di quella capra che da dentro mi suggerisce..non è lì, non è lì….