È solo quando si è capaci di vivere il presente con coscienza ed intensità che si è immersi nella mutazione eterna, disponibili ad accettarla. È solo allora che si produce in noi una reale visione del futuro”.

Distanti ma felici di rivederci, di lasciare da parte la giornata, i pensieri, il lockdown per stare di nuovo profondamente con noi.
Di nuovo con il peso del corpo, con la leggerezza del fluire, col movimento, con tutto ciò che dentro ti fa dire: “Ecco, ci sono, sono qui, presente a me”.

Di nuovo, ma in modo nuovo, perché questa è la maestria. È questa capacità di riprendere e di riprendersi ciò che si era un po’ perso e di osservarlo meglio, di guardarlo da vicino, meravigliandosi di come ogni fase, con tutte le sue sfumature e complessità, sia preziosa e indispensabile.
E in quel momento lì, di presenza e di stupore a ciò che cambia, a ciò che non ha schemi, a ciò che non sottostà a meccanismi, che stiamo creando amore.