“Vivi attraverso quel piccolo pezzo di tempo che è tuo, ma quel pezzo di tempo non è di per sé la tua vita, è la somma di tutte le altre vite che sono contemporanee alla tua… Quello che sei è espressione della storia.”
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Stamattina ho aspettato che il sole si facesse caldo prima di rientrare.
Giorno dopo giorno ho la fortuna di osservare la natura nel suo dispiegarsi, portandosi pian piano al compimento di sé. È un processo lento, preciso, interiore prima che manifesto, proprio come negli esseri umani.
In questi giorni ho osservato molto le mie emozioni. Ho guardato come spesso si alternassero, come se nel loro incessante gioco volessero burlarsi di me.
A volte ho fatto fatica a non cedere, ma anche vivere lo sconforto e la tristezza è stato importante. Mi ha fatto riconoscere verità e falsità. Mi ha fatto ricordare che posso sempre scegliere. Ho sentito ancor di più come la pratica dello yoga riesca ad essere rifugio e supporto -un monastero e una tartaruga di sostegno- come citano i testi sacri.
Stamattina ho ripensato a tutte le persone e a tutte le occasioni che hanno contribuito alla mia crescita. A volte sono state esperienze molto forti, a volte fugaci incontri ma che hanno lasciato un segno di riflessione profonda. Non ci pensa abbastanza a quella rete invisibile che ha nutrito o nutre la nostra interiorità e spesso non si è abbastanza riconoscenti. Così, sentendomi un piccolo pezzettino di una grande lontana storia, ho ringraziato nel cuore chi ha saputo orientare il mio sguardo contemporaneamente verso il mio fuoco e le mie ali perché potessi finalmente accorgermene.
Sarà una Pasqua diversa, sì.
Di briciole e di stelle, di solitudine e di unione col tutto, di impermanenza e di eternità.
Grazie.♥️