Qualche settimana fa durante una meditazione è venuto a trovarmi un lupo, un bellissimo lupo grigio chiaro. Non sono mai stata attratta dai lupi a dire il vero. Ho sempre creduto che l’animale che mi rappresentasse di più fosse la farfalla e di questo ne ho avuto conferma da più parti. Quel giorno però si è voluto affacciare alla mia mente solo per mostrarsi un attimo e poi scomparire.
Non me ne intendo molto di animali totem. Non sono andata a cercare il significato di questa visita da qualche parte, anche se posso osare immaginarlo, ma da quell’incontro che mi ha felicemente sorpresa, sono emerse in me delle riflessioni e forse una presa di consapevolezza nuova.
Quante volte sono stata incapace di vivere le mie esperienze fino in fondo? Quante volte non mi sono permessa di stare bene in quello che stavo facendo?
Solo dopo tanti anni mi sono resa conto di quanto spesso, nel momento in cui mi trovavo a fare delle cose per me, io mi sia sentita divisa. Una parte del mio cuore era infatti perennemente a casa, ai miei doveri di moglie e di madre, portandomi grandi sensi di colpa, perché non stavo facendo qualcosa per la mia famiglia. Riesco a capire solamente oggi il prezzo di questo “distacco” interiore. Non soltanto non ho potuto godere di quei momenti importanti in cui coltivavo nuove amicizie, progetti, condivisioni, in cui facevo crescere la mia donna, indipendentemente da tutto il resto; ma per molto tempo non sono riuscita ad entrare in contatto con la mia parte profonda, ne sono rimasta fuori come un’estranea, alimentando un’enorme conflitto tra la me che dovevo essere e la me che invece volevo essere.
Voler bene alla nostra crescita personale, proprio come quella dei nostri figli, coltivare la nostra unicità, così come la nostra autonomia è importantissimo perché i nostri legami vengono nutriti da quanto noi ci nutriamo, da quanto tempo e amore dedichiamo a quella parte profonda, sacra, selvaggia, fonte di equilibrio del proprio mondo interiore ed esteriore.
Io credo che quel lupo sia venuto a ricordarmi di essere sempre prima dimora di me stessa e per me stessa. Una dimora nella quale imparare a stare bene e a cui sempre fare ritorno per proteggere la mia vita e per poterla condividere. Non posso dare ai miei figli ciò che io per prima non possiedo, perciò il dono più grande che posso far loro è continuare a lavorare instancabilmente su di me.
Grazie lupo, ovunque tu sia.