“Per incontrare davvero l’interezza dell’altro devo mettere me stesso in secondo piano, soprattutto quando mi trovo di fronte ad una persona che mi coinvolge nel profondo. Se mi interesso soltanto a ciò che la sua presenza mi fa vivere e resto chiuso nelle pure reazioni automatiche e nei miei pregiudizi, farò un’esperienza di separazione più che di incontro. Quando invece rinuncio alla prepotenza di godere me stesso tramite lui, quella che mi rafforza sempre nell’illusione di essere all’estero degli altri, in realtà prendo la decisione cosciente di morire a quel me stesso che si sente separato.” Trovo queste parole molto vere e illuminanti. Se voglio veramente incontrare l’altro devo rinunciare temporaneamente a una parte di me. Quella stessa parte fatta di pregiudizi, di ferite, di sensi di colpa e di paure per aprire il cuore a quella parte che tutto contiene, dove ipseita’ e alterità si fondano in un unico grande abbraccio.
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Far spazio all’altro
