Per richiudere un vuoto
mettici la cosa che lo ha aperto
A otturarlo
con altro -si spalanca-
Non puoi saldare un abisso
con l’aria.”

Quante emozioni questa settimana.
Dal lavoro con la pratica sul femminile agli incontri individuali,  tutti sono stati momenti significativi, importanti passi di un lavoro interiore anche per me.

Qualche giorno fa ho visto per la prima volta i bachi da seta. Sono rimasta incantata da questi morbidi bruchi bianchi: ognuno impegnato a cercare il posto giusto per cominciare il proprio solenne lavoro di trasformazione.

È stato quel piccolo cuore morbido che ho tenuto  in mano a farmi venire in mente questa poesia di Emily Dickinson.

Non possiamo fuggire dal dolore senza entrarci dentro,  non possiamo curarlo se non lasciandoci totalmente coinvolgere da ciò che l’ha generato.

Creare il proprio bozzolo, stabilirsi con coraggio,
intrecciare impegni e promesse a chi siamo;
tornare a quella fedeltà prima, verso di noi e verso la vita, che forse non ci è mai stata insegnata per davvero.
Fare come i bruchi.
Comprendere quel buio come via per la luce.