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“Ti voglio fare un regalo” mi ha detto una cara signora che da poco ha iniziato a praticare yoga. “Un dono che è simbolo di fertilità.” E mi ha raccolto delle melagrane direttamente dal suo albero.

Dello yoga mi piace anche questo: intesse tra le persone dei rapporti semplici e veri. Non ci serve sapere molto della vita dell’altro, non ci interessa la differenza d’età o il diverso modo di vedere le cose, ma sentiamo perfettamente che siamo tutti ugualmente alla ricerca di un senso profondo dell’esistenza in cui poter dare il meglio di sé.

E credo sia questo un altro modo di intendere la fertilità: sentire l’invisibile vicinanza degli altri nel nostro cammino.

A volte sono i piccoli gesti ad essere sostegni immediati nel nostro quotidiano: uno sguardo , un messaggio, una parola, un abbraccio.

Abbiamo a nostra disposizione tanti sostegni per far fronte alla difficoltà e indubbiamente non saranno la soluzione ai nostri problemi ma ci rincuorano perché in realtà non siamo mai soli e ci ricordano quel principio yogico bellissimo che è saṃtoṣa, cioè la contentezza-appagamento, che è l’accogliere le cose così come sono, con la consapevolezza che possiamo sempre scegliere anche nelle situazioni più critiche e dolorose.

Così oggi, il sole che entra dalla portafinestra a scaldarmi, il mio piccolo amico che mi osserva rassettare la cucina, le melagrane di Nilla e la fertilità nascosta in ogni frangente.