Mi sono piacevolmente immersa in questi giorni in vecchi appunti e nuove letture per gli incontri dedicati alle donne.

Ho riletto qua e là parti del libro della filosofa Luce Irigaray, “Il respiro delle donne”, libro che ho acquistato anni fa e che dà il titolo al percorso.

L’ho sempre ammirata molto per l’impegno di diffondere nel nostro occidente una cultura basata sul respiro, sia come veicolo di energia vitale e spirituale che come veicolo di autentica umanità.
Saper padroneggiare il proprio respiro è ciò che ci rende liberi da una società che ci vuole incasellati e meccanici e ciò che ci rende squisitamente connessi gli uni con gli altri.

E ancor di più ho trovato bellissimo il riconoscere che c’è un respiro delle donne. Un respiro tutto nostro, a rappresenta quel gesto potente di rinascita a noi stesse; di riconquista della nostra interiorità, del nostro essere naturali mediatrici tra terra e cielo, intimamente connesse al divino.

Partiremo proprio dal corpo, giovedì 13 febbraio e renderemo omaggio alla nostra terra carnale con uno yoga fatto di gestualità e cura di sé.