Due notti fa un sogno mi ha svegliata nel cuore della notte con una domanda potente e profondissima che riguardava la mia vita.
Sono rimasta turbata dalla schiettezza di questo invito alla verità, tanto che il giorno dopo ho continuato a ripensarci.

Al di là dei sogni che arrivano e che fortunatamente non riusciamo a controllare, mi chiedo: quante volte permettiamo che sia la nostra profondità a indicarci la via?
Quante volte le lasciamo il giusto spazio affinché ci parli direttamente?

L’antico oriente lo chiama “risveglio”. È quando qualcosa dentro di noi finalmente vede al di là di maschere, illusioni e credenze.
È quando qualcosa dentro riesce a cogliere il senso del percorso, la bellezza nascosta del viaggio, la sottile poesia della strada.

A quella Coscienza mai nata, che mi abita senza appartenermi;
A quella Voce, sempre soffocata da mille pensieri e dal troppo fare;
All’ineffabile mistero di quel richiamo,

È sempre dentro l’orientamento.