Una delle cose che amo di più quando sono al mare è abbandonarmi all’acqua nel silenzio delle prime ore del mattino.
Mettermi in connessione con quell’energia fluida mi ricorda che tutto costantemente cambia forma e va lasciato andare.
E’ un gesto che mi richiama un atto d’umiltà importantissimo: posso mettere il primo passo ma poi devo saper cedere davanti ai misteriosi disegni della mia incarnazione.
È un gesto di riconciliazione con la vita e con me: mi aiuta a far pace con ciò che avrei voluto fosse differente.
Mi piace restare così, sospesa e arresa, senza progetti e senza aspettative, lasciandomi solo cullare dalle onde.
Mi piace sentire il cuore elevarsi al cielo, farsi fior di loto,
sentirlo bisbigliare
la sua preghiera di gratitudine e di infinito:
“Ciò che trasforma non appassisce”.